Scritto da Silvia Ricciardi
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Davide Galanti incontra Andrea Mazzoni, sistemista senior di Serverlab con oltre 20 anni di esperienza su Citrix. L’argomento?
Una transizione sempre più diffusa: la migrazione da Citrix a Parallels RAS. Un passaggio che può generare dubbi e timori, ma che oggi ha solide motivazioni tecniche e pratiche.
Citrix: un grande classico… ma complesso
Citrix è stato per anni lo standard di riferimento per la virtualizzazione degli ambienti desktop. Funziona bene, ma non si può negare la sua complessità: molteplici componenti, diverse console di gestione e un ecosistema frammentato. Un piccolo errore di configurazione può trasformarsi in un problema difficile da diagnosticare.
Inoltre, molte funzioni richiedono l’acquisto di componenti aggiuntivi. L’accesso esterno, l’alta disponibilità (HA), il bilanciamento del carico: ogni elemento ha il suo prezzo, che inevitabilmente va ad aggravare il budget di ogni cliente.
Parallels RAS: semplicità e completezza
Negli ultimi dieci anni, Parallels RAS ha compiuto enormi passi avanti. Con una licenza concorrente, offre tutto il necessario: accesso remoto, gateway, bilanciamento del carico, gestione centralizzata e VDI. Tutto compreso.
Un esempio concreto? Il setup: l’intero pacchetto di installazione pesa circa 330 MB contro i 3,5 GB di Citrix. Il componente equivalente a NetScaler (HLB) è una semplice appliance da 350 MB, pronta all’uso, senza configurazioni complesse.
Una console, tutti i ruoli
Una delle differenze più apprezzate da chi ha già migrato è la centralizzazione della gestione. In Parallels RAS esiste una sola console.
In Citrix, invece, si utilizzano almeno tre console distinte: per Studio, Director e NetScaler. Una semplificazione che riduce il margine di errore e il tempo speso nella gestione quotidiana.
Scalabilità semplice, anche partendo in piccolo
Con Parallels RAS è possibile partire con un Proof of Concept (PoC) o un progetto pilota, anche su un numero ristretto di utenti. Il sistema si configura fin da subito con una logica scalabile: quando si è pronti a estendere la soluzione a tutta l’azienda, non serve rifare nulla.
E se qualcosa andasse storto? Nessun problema: la migrazione può essere fatta in parallelo, senza disservizi, e si può sempre tornare indietro.
Prestazioni e user experience: sotto i 20 secondi
Uno degli aspetti più critici è il tempo di logon. Se il desktop impiega troppo ad avviarsi, l’utente percepirà lentezza anche in seguito. Con Parallels RAS, è possibile ottenere tempi di accesso sotto i 20-25 secondi, anche in ambienti complessi. Un risultato che migliora l’esperienza utente e riduce le chiamate all’help desk.
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