Può capitare di avere dei downtime, sia pianificati che non pianificati. È un’esperienza che si presenta spesso a chi gestisce sistemi IT. A questi downtime  si aggiunge il rischio di perdita di dati e di marginalità (sia come mancato fatturato sia come aumento dei costi). Un disservizio di parecchie ore può essere davvero devastante per un’azienda che ha il cuore delle proprie operazioni basato su infrastrutture cooperative 24 ore su 24.
Ovviamente tutti i sistemi mission-critical sono sistemi che tendono ad assumere una sempre maggiore complessità nel tempo. I downtime che li riguardano possono succedere ed investire l’azienda con tutta la loro pericolosità.
È chiaro che gli IT Manager e i CIO sono obbligati a prendere provvedimenti e tutelarsi il più possibile, ma come?

Analizziamo la situazione

Considerando l’importanza giocata dai sistemi core in ogni aspetto della vita di un’azienda, non è difficile comprendere come vi siano delle preoccupazioni che accomunano tutti i responsabili delle infrastrutture IT rispetto ai disservizi che possono verificarsi. I tempi di inattività non pianificati, i limiti imposti dal budget e la mancanza di piani di disaster recovery adeguati sono le principali preoccupazioni degli intervistati di un’interessante ricerca commissionata da Netapp. Ciascuno di questi argomenti ha ricevuto circa il 30% dei riscontri.

Netapp - Statistiche sul downtime

Netapp Software Defined Storage (SDS)

NetApp propone un approccio chiamato Software Defined Storage (SDS).
Le Paure in Dati - Netapp Partner CertificatoÈ un approccio architetturale al data storage completamente gestito e automatizzato da un software intelligente. A questo punto si virtualizza e si incapsula l’intera infrastruttura in un ambiente che può essere partizionato logicamente. In parole povere si passa da un backup di dati ad un backup di architetture e dati.
SDS non è un’opportunità legata ad una configurazione hardware fisico. Invece di richiedere che tutti abbiano lo stesso hardware e software, le aziende sono libere di creare ambienti eterogenei avendo i benefici di uno storage virualizzato.
SDS offre per l’archiviazione ciò che la virtualizzazione ha offerto per i server , regalando la possibilità di adeguare le infrastrutture al ritmo del business.
I vantaggi sono parecchi:

  • Consentire ai datacenter consolidati di scalare on-demand senza limiti di storage potendo gestire tutto come per un unico cluster
  • Eliminare i downtime senza interrompere l’accesso ai dati anche durante l’orario di lavoro
  • Risparmiare tempo e denaro, consolidando e condividendo la stessa infrastruttura quando ci sono dei picchi di lavoro particolari.
  • Aggiugere capacità per quelle aziende che crescendo ne hanno bisogno, sia in ambienti SAN o NAS senza perdere tempo con le riconfigurazioni.
  • Semplificare la vita di chi gestisce l’IT, regalandogli tempo prezioso per attività più importanti.
  • Migliorare le attività IT velocizzando le performance delle applicazioni più critiche per il business.

SDS offre, in sostanza business continuity efficace e scalabile. È una svolta epocale per questo settore del mercato.
NetApp Partner Certificato BolognaServerlab ha da tempo deciso di investire molto su questo approccio con NetApp; vi invitiamo quindi a leggere questo whitpaper, commissionato da NetApp dal titolo “SDS: Using Software to Create an Agile IT Infrastructure“. Siamo certi la considererete una lettura molto interessante.

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